LE NOZZE DI PSICHE

L’incisione a bulino “Le Nozze di Psiche” è il capolavoro di Diana Scultori, realizzata nel 1575 e stampata nel 1613 da Antonio Carenzano. L’esemplare è attualmente conservato presso il Fondo Lafrery della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte di Roma (Roma XI 147.124, aut. prot. n.88 del 02/02/17).

Il supporto cartaceo presentava un forte imbrunimento: l’ossidazione è stata probabilmente accelerata dall’uso degli adesivi impiegati per la foderatura applicata tra XVII e XIX secolo. La rimozione di tale controfondatura, causa inoltre di stress meccanici e fisici al supporto originale, è avvenuta grazie all’impiego di gel enzimatici e ad un sistema di monitoraggio con biosensori, in collaborazione con l’Università di Tor Vergata.

Le indagini spettroscopiche per la quantificazione dei gruppi cromofori causa dell’ingiallimento della carta sono stati eseguiti in collaborazione con l’Istituto dei Sistemi Complessi del CNR.

Al termine dell’intervento, eseguito presso i laboratori dell’ICRCPAL, l’opera è tornata ad estrinsecare le proprie qualità ottiche ed estetiche, grazie alla notevole attenuazione dell’imbrunimento, al consolidamento del supporto originale e al nuovo condizionamento in passe-partout insieme alla foderatura rimossa.

(Bibliografia: S. Dominijanni, S. Iannuccelli, “Diana Scultori e le donne incisori tra XVI e XVII secolo. Il restauro delle opere grafiche Le Nozze di Psiche e Gesù Cristo e l’adultera monitorato con tecniche diagnostiche sperimentali, tesi di laurea, 2015, coll. Sala Lanciani 32, Biasa)